La Festa della Divina Misericordia occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell’istituzione di questa festa a Plock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all’immagine: « Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia » (Diario, p. 75).
La coroncina alla Divina Misericordia è stata dettata da Gesù a Santa Faustina a Vilnius il 13-14 settembre 1935 come preghiera per placare l’ira di Dio (Diario, pp. 327-329). Chi recita questa coroncina offre a Dio Padre «il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità» di Gesù Cristo per implorare misericordia per i propri peccati, del prossimo e del mondo intero, ma allo stesso tempo unendosi all’offerta di Gesù si rivolge a quell’amore che il Padre celeste dona a suo Figlio, e in Lui a tutti gli uomini. Con questa preghiera si chiede pure «la misericordia per noi e per il mondo intero» e quindi si compie un atto di misericordia.
Il modello è stato mostrato dallo stesso Gesù nella visione che Santa Faustina ebbe il 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock. «La sera, stando nella mia cella – scrisse nel Diario – vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. (…)
Nell’ottobre 1937 a Cracovia, Gesù disse a Santa Faustina di venerare l’ora della sua morte.
«Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima» (Diario, p.820).
Secondo il teologo prof. Rózycki, la promessa di Gesù si riferisce anche alla diffusione del culto della Divina Misericordia: «Le anime che diffondono il culto della Mia Misericordia, le proteggo per tutta la vita, come una tenera madre protegge il suo bimbo ancora lattante e nell’ora della morte non sarò per loro un giudice, ma Salvatore misericordioso» (Diario, p. 604).