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Immagine

Il modello è stato mostrato dallo stesso Gesù nella visione che Santa Faustina ebbe il 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock.
«La sera, stando nella mia cella – scrisse nel Diario – vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. (…)
Dopo un istante Gesù mi disse: «Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te!» (Diario, p. 74). (…)

«Voglio che l’immagine (…) venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Diario, p. 75).

Il significato di questo quadro è strettamente legato alla liturgia di quella domenica. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo secondo San Giovanni che descrive l’apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e l’istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29). L’immagine rappresenta dunque il Salvatore risorto che porta agli uomini la pace con la remissione dei peccati, a prezzo della sua Passione e morte in croce. I raggi del sangue e dell’acqua, che scaturiscono dal cuore di Gesù trafitto dalla lancia, e le cicatrici delle ferite della crocifissione, riportano agli avvenimenti del Venerdì Santo (Gv 19, 17 18; 33-37). L’immagine di Gesù Misericordioso unisce in sé questi due episodi evangelici che ci parlano dell’amore di Dio per l’uomo. Nell’immagine di Cristo vi sono i due raggi. Santa Faustina chiede a Gesù il significato di questi raggi, e Gesù lo spiega:

«Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. (…) Beato colui che vivrà alla loro ombra» (Diario, p. 235).

L’anima è purificata dal sacramento del battesimo e della penitenza, mentre il migliore nutrimento per essa è l’Eucaristia. Dunque questi due raggi simboleggiano i santi sacramenti e tutte le grazie dello Spirito Santo, il cui simbolo biblico è l’acqua, ed anche la nuova alleanza di Dio con l’uomo fatta per mezzo del sangue di Cristo. L’immagine di Gesù Misericordioso viene spesso chiamata immagine della Divina Misericordia, perché nel mistero pasquale di Cristo si è rivelato più chiaramente l’amore di Dio per l’uomo. Il quadro non solo rappresenta la misericordia di Dio, ma induce a rammentare il dovere della fiducia cristiana nei confronti di Dio e la carità attiva verso il prossimo. Nella parte inferiore del quadro – per volontà di Cristo – si trovano scritte le parole «Gesù, confido in Te». Questa immagine – ha detto inoltre Gesù – «deve ricordare le esigenze della Mia Misericordia, poiché anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere» (Diario, p. 457).
Gesù ha fatto grandi promesse per coloro che venerano l’immagine di Gesù Misericordioso: la salvezza eterna, progressi nel cammino verso la perfezione cristiana, la grazia di una morte felice e le altre grazie, se gli uomini le chiederanno con fiducia. «Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa» (Diario, p. 379).